Guidare un quad
Le tecniche di guida possono essere decisamente personali e… intuitive. Per chi “già ne sa” di come si conduce un quad per una passeggiata off road questi consigli potranno sembrare superflui. Anche il pilota più esperto, prima o poi, casca in qualche tranello. Ricordate, comunque, che prima di partire bisogna sempre indossare casco, giacca, scarpe e guanti adeguati.
Controllo gomme
Spesso si tralascia di controllare un aspetto importante per la guida in fuoristrada. La pressione dei pneumatici, su un mezzo di peso contenuto come un quad, in molti casi può fare la differenza. Quindi è bene fare un controllo prima di muoversi. Troppa pressione può significare perdita di aderenza, ballonzolamenti fastidiosi e reazioni nervose. Se invece le gomme sono sgonfie attenzione agli stallonamenti.
In sella
Una volta seduti sembra di essere in moto.
Più o meno può essere vero ma i pesi vanno distribuiti in modo diverso.
Ricordarsi sempre di spostare il peso all’interno della curva in modo da evitare il sollevamento delle ruote interne.
Se la velocità è allegra potete sporgervi agganciando il sottocoscia sulla sella in modo da abbassare il baricentro e facilitare la curva senza rischi.
Piede SI Piede NO
Appoggiare il piede a terra è il modo più facile per procurarsi distorsioni alle articolazioni inferiori.
Purtroppo tale movimento viene istintivo e accade, ad esempio, quando il quad non avanza oppure dondola in qualche twist preso “alla carlona” e non vuole sapere di muoversi da lì.
Resistete dalla tentazione di mettere il piede al di fuori delle pedane perché in caso di impuntamenti della scarpa il passo dopo è che il polpaccio con tutto quello che c’è attaccato finisce, dritto dritto, sotto la gomma posteriore e a quel punto sono dolori.
Come si evita di incorrere in questo inconveniente? Con un po’ di esperienza e malizia.
E’ piuttosto semplice. Immaginate di essere su un quad 4×2 e di arrivare su un tratto di strada con due belle buche in sequenza che riescono a far sprofondare completamente la ruota anteriore destra e quella posteriore sinistra. Risultato un bel twist da manuale e il quad che comincia a fare la basculla.
Prima di pensare di scendere, visto che i piedi ce li avete, cambiate i pesi facendoli gravare sulle gambe in modo da far dondolare il quad.
Poi aggrappandovi al manubrio date gas senza timore e dopo una specie di impennata le ruote davanti saranno fuori dal primo buco.
La salita
Anche in questo caso i pesi corporei, come in tutte le situazioni della guida in quad, sono determinanti. E’ buona cosa infatti, quando si affronta un tratto in salita, prestare attenzione soprattutto ad assumere una corretta postura sulla sella. Se la pendenza è liscia e senza dislivelli al culmine, in concomitanza con lo scollinamento, basta centrare il peso sul baricentro inarcandosi verso l’avantreno in modo da permettere alle ruote anteriori di aderire nel miglior modo possibile..
Durante la salita è facilmente avvertibile una mancanza di aderenza dell’anteriore, in quanto il quad comincia a procedere “a biscia”, spostandosi a destra e sinistra.
In tale situazione anche i piloti meno esperti, a patto di procedere con circostanza, intuiscono abbastanza facilmente il corretto modo di posizionare il corpo.
Discorso a parte occorre farlo se la pendenza si avvicina al 100% (quindi a circa 45°), per di più se il terreno è particolarmente sconnesso.
In questo frangente anche la velocità assume un ruolo importante.
Occorre infatti procedere quanto più possibile regolarmente, senza sgasate improvvise, e quanto più la pendenza aumenta tanto più il peso deve gravare in direzione del manubrio.
L’impennata è sempre lì pronta a disarcionarvi. Ricordate che in caso di ribaltamento all’indietro il quad rischia di cadervi addosso, quindi sempre cautela e concentrazione.
La discesa
Fatta la salita prima o poi vi toccherà ridiscendere, è matematico.
Vedete, allora, di farlo nel giusto modo.
Nei dislivelli accentuati il pericolo è di ritrovarsi con il quad modello “zaino stampato sulla schiena”.
Se nella salita è importante il lavoro di acceleratore in discesa si deve fare attenzione anche al modo in cui si utilizzano i freni.
Importante è la valutazione del dislivello per capire se si deve effettuare la percorrenza a passo d’uomo oppure con la giusta velocità “frenata”. Poi la postura in sella che deve essere piuttosto arretrata, ma sempre in modo da permettervi di valutare istantaneamente la situazione.
Il trucco è più facile da dirsi che da farsi.
Una volta impostata la fase di discesa se il freno motore vi supporta alla perfezione diventa una passeggiata.
Ma se, come nel caso illustrato, siete a cavallo di un mezzo con cambio manuale, la faccenda si complica.
In questo caso inserite la prima, scendendo con il motore a minimo, dando con dolcezza qualche colpo di freno al posteriore in modo da tenere seduto il retrotreno che è quello, vista la sezione dei pneumatici, che ha il compito di arpionare il terreno e di fermare la corsa del quad.
L’imperativo categorico è quello di evitare di frenare davanti e far impuntare l’anteriore.
Il risultato sarebbe quanto meno doloroso.
La pendenza laterale
Dopo avervi messo sul “chi va là” concludiamo con la pendenza laterale. Pure in questo frangente l’attenzione è d’obbligo (ci mancherebbe).La regola di base è abbastanza semplice e rispetta esattamente le leggi della fisica. Il peso del corpo va portato a monte cioè nella direzione opposta al senso si inclinazione dell’ostacolo. Considerando che i tratti di pendenza o controtendenza non rappresentano una percentuale importante nella guida in fuoristrada, anche perché come si suole dire “se li conosci li eviti”, noi per complicare un po’ le cose ci mettiamo qualche bella variabile. Immaginate, quindi, di dover percorrere un tratto su un prato, magari umido e perché no con qualche avvallamento creato dalla pioggia, che lascia che lascia una bella riga trasversale proprio nel senso di marcia. In questo caso un pizzico di brio non guasta di certo badando, come sempre, a dove si mette il corpo (non ci stancheremo mai di dirvelo). Anche con il retro che tende a scivolare basta avere l’accortezza di tenere sempre il motore in presa e con un leggero controsterzo la cosa potrebbe perfino diventare divertente. Un buon esercizio può essere quello di percorrere la stessa pendenza in entrambi i sensi di marcia. Scoprirete di comportarvi in modo completamente differente.
La patente
Per un quad 50 cc basta il patentino per la guida del motorino (tecnicamente Certificato di Idoneità Guida Ciclomotore, CIGC). A 16 anni con la patente di categoria A1 si può guidare un quad di massa a vuoto fino a 400 kg se adibito al trasporto di persone e di massa a vuoto fino a 550 kg se trasporta merce ma sempre di potenza fino a 15 kw e con il solo conducente a bordo (i cosidetti quadricicli leggeri). A 18 annicon la patente di categoria A o con la patente di categoria B si possono condurre tutti i quad in quanto possiamo condurre motoveicoli di massa fino a 1300 kg anche se di potenza superiore a 15 kw con un passeggero a bordo sempre che il quad sia omologato al trasporto di passeggero.